chiudere il cerchio

La pratica di “chiudere il cerchio” serve a esercitarsi alla piena comprensione, senza malintesi, di quanto ascoltato. In una conversazione tra A e B, la persona A parla per un po’ e alla fine B le dà un feedback, descrivendole quello che ha compreso. A questo punto, A esprime a B il suo feedback in merito alla completezza e fedeltà di quanto riferito da B stessa e si continua così, finché A non è completamente soddisfatta di quando B ha capito.

Questa pratica – originariamente denominata “looping” – è stata messa a punto da Gary Friedman – celebre mediatore in ambito legale – come prassi per risolvere le dispute commerciali e familiari; ad esempio per fare accordare tra loro due coniugi divorziati. A veicolarla verso l’ambito lavorativo è stato poi il maestro zen Norman Fischer – direttore della Everyday Zen Foundation in California e storico membro del San Francisco Zen Center. Fischer collabora con Chade Meng Tan, il dirigente Google che ha introdotto le pratiche meditative all’interno dell’azienda californiana, nell’ambito del corso “Search Inside Yourself”, che mira appunto ad avviare pratiche di questo tipo nell’ambiente di lavoro. Un sostegno significativo all’operato di Chade Meng Tan è venuto da una personalità come Jon Kabat-Zinn, considerato l’inventore della mindfulness.

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Categorie di questo esercizio: Pratiche sul posto di lavoro |
Temi di questo esercizio: ascolto profondo | conversazione | dialogo | retta parola |
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Immagine di copertina: Alberto Burri, Two shirts (part.), 1957