Così i cani ci ascoltano quando parliamo

Kathleen Conklin, Such a nose!Quando parliamo in loro presenza, i cani ci ascoltano attentamente, e il modo in cui il loro cervello reagisce è molto simile al nostro, al punto che sanno riconoscere alcune parole e soprattutto il tono in cui vengono dette. Questo passo avanti verso una maggiore comprensione del mondo animale è stato compiuto grazie a una ricerca pubblicata su Current Biology. 

Tra gli umani, quando qualcuno ascolta un’altra persona che parla, reagisce non solo alla “forma” delle parole, fatta di vocali e consonanti che compongono parole, ma anche di altri aspetti, come il tono della voce, il sesso e l’età di chi parla. La ricerca svela che differenze simili si verificano anche nel cervello dei cani, quando ascoltano il nostro linguaggio.

“Sebbene il nostro studio non sveli quanto o in che modo i cani comprendano le informazioni veicolate attraverso il linguaggio” – ha detto Victoria Ratcliffe, della Scuola di Psicologia dell’Università del Sussex – “possiamo dire che essi reagiscono sia alle informazioni verbali, sia a quelle legate alla persona che parla e che tali componenti vengono elaborate in diverse aree del cervello”.

Seguono spiegazioni sul fatto che i cani attivano l’emisfero del cervello opposto a quello della provenienza del suono, elaborando in modo diverso l’informazione, a seconda che lavori il destro o il sinistro. Ad esempio, se l’animale riceve istruzioni in un tono molto abituale, si attiva l’emisfero sinistro, se invece il tono viene enfatizzato, lavora il destro. Una specializzazione per emisferi molto simile a quella umana, secondo i ricercatori britannici.

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I risultati della ricerca vanno a sostengo dell’ipotesi che i nostri amici canini prestino attenzione “non solo a chi siamo e a come diciamo le cose, ma anche a cosa diciamo“, secondo Ratcliffe.

Gli animali sanno ascoltarci, non sono così tanto diversi da noi. Impareremo a considerarli per quello che sono veramente? Ed è proprio di oggi la notizia che papa Francesco ha aperto alla possibilità che anche gli animali possano andare in paradiso. Piccoli passi di avvicinamento tra due mondi solo apparentemente separati.

[Ringraziamenti: a Science Daily, per l’articolo su questo argomento e a Current Biology per la pubblicazione originale] [La foto è di Kathleen Conklin, Usa]

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Paolo Subioli

Insegno meditazione e tramite il mio blog Zen in the City propongo un’interpretazione originale delle pratiche di consapevolezza legata agli stili di vita contemporanei.

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Una risposta

  1. Giusi ha detto:

    Il Divino e’ presente in ogni cosa,basta aprire gli occhi e andare al di la’ della forma,oltre la percezione dei sensi con cui definiamo tutto,giudichiamo tutto;il piu’ delle volte senza farne realmente esperienza.
    Ogni manifestazione della vita e’ un’espressione di quell’Amore che l’ha creato…E proprio attraverso quell’Amore,possiamo sentire quel senso di unita’ e Armonia con tutto cio’ che ci circonda.
    Vedi la meraviglia e lo stupore di questi occhi incantati che si incontrano con i tuoi,
    il palpito del suo cuore che si unisce al tuo,in questa magica alchimia che non ha bisogno di parole,perche’ l’altro ha compreso il linguaggio della tua Anima,in quella Pace infinita che tutto avvolge e danza con la vostra Anima.
    Percepire la presenza calda,avvolgente,Amorevole della Divinita’ e’ un’esperienza magica,poetica,estatica e potente.
    Senti che la tua Anima e’ in comunione con la sua Anima,senti la Divinita’ che si manifesta e si rivela attraverso quell’Amore che vive sempre in te,non ti lascia mai,e’ sempre con te…
    Anche se l’Anima dolcissima che te l’ha donato,se ne e’ andata…
    Quella Dolce Sinfonia che tutto avvolge,continua a suonare solo per te.
    ( Dedicato ad Angiolino )

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