Che cos’è il Nirvana? Liberarsi dalle idee e le opinioni
Che cos’è il Nirvana? Qual è il suo significato? Che definizione dare a questa parola che, per il buddhismo, indica il raggiungimento dell’illuminazione? Quanto tempo dobbiamo aspettare per raggiungere il Nirvana? In questo video, il maestro zen Thich Nhat Hanh spiega che cos’è il Nirvana. Dice in paticolare che il Nirvana è la liberazione da ogni forma di sofferenza e la sofferenza viene sempre dalle percezioni erronee che abbiamo della realtà.
Nel corso della vita cerchiamo di farci un’idea di quale sia il significato della vita e quello della morte, ma per Thich Nhat Hanh essere o non essere, andare e venire, vivere e morire, sono solo idee. Anzi, idee sbagliate, percezioni erronee, delle quali possiamo liberarci grazie a una visione profonda della realtà, che si può ottenere attraverso la meditazione.
Cercare di eliminare le percezioni erronee è l’unica via per la pace. Ecco che cos’è il Nirvana!
Per il buddhismo tutte le opinioni sono sbagliate. Quando entri in contatto con la realtà, non hai più opinioni: hai la saggezza, un incontro diretto con la realtà.
Che cos’è il Nirvana – Traduzione in italiano del video di Thich Nhat Hanh
Essendo il video su che cos’è il Nirvana in inglese, mettiamo qui di seguito a disposizione la traduzione integrale in italiano.
Voce fuori campo:
I sacri testi dicono che dopo 40 giorni la verità arrivo a Siddharta in diversi stadi. Durante la veglia della prima notte egli raggiunse la visione profonda di tutte le sue vite passate. Durante la veglia della seconda notte egli scoprì la coerenza delle esistenze cicliche, i rapporti di causa ed effetto, il movimento del karma. Durante la terza e ultima notte conquistò i 4 veleni fondamentali: il desiderio sensuale, l’attaccamento le percezioni erronee e l’ignoranza.
Quella sera durante la luna piena del mese di maggio, all’età di 35 anni, egli raggiunse l’illuminazione, il risveglio, la conoscenza suprema, il Nirvana.
Thich Nhat Hanh:
Nel buddhismo parliamo del Nirvana, che è la cessazione di tutte le sofferenze. Nirvana significa la cessazione, l’estinzione di tutte le sofferenze. Ma la nostra sofferenza viene dalle nostre percezioni erronee. l’ignoranza (avidya), l’incomprensione. Perciò la pratica della meditazione, la pratica della visione profonda, ha lo scopo di rimuovere le percezioni erronee da noi. Se siamo in grado di rimuovere le percezioni erronee, siamo anche liberi di liberarci dalle afflizioni e dalla sofferenza che scaturiscono sempre dalle percezioni erronee.
Tu hai percezioni erronee su di te e sugli altri. E gli altri hanno percezioni erronee su se stessi e su di te. Questa è la causa della paura, della violenza, dell’odio. È il motivo per cui cercare di eliminare le percezioni erronee è l’unica via per la pace. È il motivo per cui il Nirvana equivale all’eliminazione di tutte le percezioni erronee. Quando elimini le percezioni erronee, elimini la sofferenza.
Meditando profondamente scoprirai che persino idee come essere e non essere, nascita e morte, venire e andare, sono idee sbagliate. Se riesci a toccare la realtà in profondità comprenderai che la realtà ultima è libera dalla nascita, dalla morte dal venire, dall’andare, dall’essere, dal non essere.
Perciò il Nirvana è per prima cosa l’eliminazione delle nozioni, delle idee che costituiscono la base dell’incomprensione e della sofferenza. Se hai paura della morte, del nulla, del non essere, è perché hai percezioni sbagliate sulla morte e sul non essere.
Lo scienziato francese Lavoisier ha detto che non c’è nascita né morte. Ha semplicemente osservato la realtà intorno a sé ed è arrivato alla conclusione che nulla si crea e nulla si distrugge. Quando guardi una nuvola pensi che la nuvola sia un “essere” e più tardi, quando la nuvola diventa pioggia, non vedi più la nuvola e dici che la nuvola non c’è più, la descrivi come “non essere”. Ma se guardi in profondità puoi vedere la nuvola nella pioggia. Perciò per la nuvola è impossibile morire. Una nuvola può diventare pioggia, neve o ghiaccio, ma una nuvola non può diventare nulla.
Perciò la nozione di morte non può essere applicata alla realtà. C’è una trasformazione, c’è una continuazione, ma non si può dire che ci sia la morte. Perché nella tua mente morire significa che da qualcosa improvvisamente diventi niente; da qualcuno improvvisamente diventi nessuno. Così la nozione di morte non può essere applicata alla realtà, sia per una nuvola, sia per un essere umano.
Il Buddha non è morto. Il Buddha ha solo continuato tramite il suo Sangha e il suo Dharma e puoi toccarlo nel qui e ora. Perciò idee come nascere, morire, venire, andare, essere e non essere dovrebbero essere eliminate dalla pratica del guardare in profondità. Quando elimini queste nozioni, sei libero/a e non hai alcuna paura. L’assenza di paura è il vero fondamento di una grande felicità. Se c’è la paura nel tuo cuore, la felicità non può essere perfetta.
Perciò il Nirvana non è qualcosa che puoi ottenere nel futuro. Il Nirvana è la capacità di eliminare le nozioni erronee, le percezioni erronee, che è la pratica della libertà. Nirvana può essere tradotto come “libertà”, libertà dai punti di vista.Nel Buddhismo, tutte le opinioni sono opinioni sbagliate. Quando entri in contatto con la realtà, non hai più opinioni. Hai la saggezza, hai un incontro diretto con la realtà e ciò non può più essere considerato come opinioni.
Vuoi ricevere gli aggiornamenti da Zen in the City?
Inserisci il tuo indirizzo per ricevere aggiornamenti (non più di 1 a settimana):
[Video tratto dal canale MaitreyaTube]
You need to login or register to bookmark/favorite this content.
Una risposta
[…] di tutto ciò. È liberarsi dalle idee e le opinioni di cosa sia giusto o sbagliato, come abbiamo visto con Thich Nhat Hanh. Ma è anche non aggrapparsi a nulla, lasciare andare, mettere a tacere la mente discriminante e […]