Camminiamo con Thich Nhat Hanh
In questo breve video, sottotitolato in italiano, il maestro zen Thich Nhat Hanh spiega la pratica della meditazione camminata ed i suoi benefici, in un linguaggio molto semplice.
Il prossimo 18 marzo, Thich Nhat Hanh stesso sarà a Roma, a guidare una meditazione camminata per le vie del centro. Nel seguito dell’articolo, c’è un mini-glossario dei termini più “specialistici” usati nel discorso, oltre che maggiori dettagli sull’evento romano.
La pratica della meditazione camminata
Una pratica tipica della tradizione zen è la meditazione camminata, spesso adottata tra una sessione e l’altra di meditazione seduta, eppure dotata di un valore proprio molto significativo. Così come la meditazione seduta, quella camminata è una pratica di presenza mentale nel momento presente, nella quale la concentrazione è posta non solo sul respiro, ma anche sul movimento delle gambe e sul contatto dei piedi con il suolo.
Ne ho già parlato in questo blog: prima in una forma molto specifica, quella legata al movimento in città, e poi mettendo a disposizione l’audio di una meditazione camminata guidata, di cui è autore lo stesso Thich Nhat Han, oltre ad altri riferimenti, scritti e sonori, nei quali il maestro vietnamita ci parla della sua visione particolare di questa pratica.
Glossario dei termini utilizzati
Buddha: termine sanscrito, che significa “risvegliato” e viene attribuito alla figura storica di Siddhārtha Gautama – maestro spirituale vissuto nel nord-est dell’India tra il VI e il IV secolo a. C. – dopo il conseguimento del risveglio o illuminazione.
Terra Pura: termine buddhista simile al “Regno dei Cieli” cristiano, che indica un luogo privo di sofferenza, tipicamente oltre la vita terrena, nel quale sia possibile ottenere il nirvana. Per Thich Nhat Hanh è una condizione mentale che può essere raggiunta anche in qualsiasi momento della vita terrena.
Samsara: parola derivata dal sanscrito, che indica il ciclo di vita, morte e rinascita (o per alcune tradizioni, semplicemente il ciclo vitale) cui sono sottoposti tutti gli esseri “senzienti”. In senso lato, può indicare anche la vita terrena, il mondo materiale, che è permeato di dolore e di sofferenza.
Bodhisattva: “essere illuminato”, in sanscrito, persona che fa voto di condurre se stessa e tutti gli esseri all’illuminazione, così da liberarsi della sofferenza. Può essere considerato, per certi versi, quale equivalente della figura del santo nel cattolicesimo. Mentre, però, a quest’ultimo viene attribuito un ruolo di esempio e di mediazione, tra il credente e Dio, le qualità del bodhisattva vengono considerate già presenti in ciascuno di noi, da certe tradizioni buddhiste, così che sia possibile coltivarle e realizzarle.
Amitābha Buddha: il termine sanscrito Amitābhaḥ, letteralmente “Luce (ābhā) senza fine (amita)”, indica un Buddha celestiale, descritto in alcuni sutra della scuola Mahāyāna di Buddhismo, il quale possiede infiniti meriti in virtù delle numerose buone azioni compiute durante le sue innumerevoli vite come “bodhisattva”: ormai da tempo al di fuori del “samsara”, vive nella “Terra Pura”.
Nota: il sanscrito è la lingua classica dell’India, dalla quale deriva il moderno hindi, la quale ha svolto in quella cultura un ruolo simile al latino o al greco antico nella civiltà europea. Molti testi classici, come ad esempio i Veda, furono composti in sanscrito. Il patrimonio classico dei testi buddhisti è in parte in sanscrito e in parte in pali., un’altra lingua classica indiana.
Roma, 18 marzo 2010
Nel pomeriggio di giovedì 18 marzo 2010, Thich Nhat Hanh guiderà una meditazione camminata nelle vie del centro di Roma.
L’incontro avrà inizio alle 15.30 nei giardini di piazza di San Marco, adiacente a piazza Venezia. Da lì, la camminata si svolgerà lungo via del Plebiscito e corso Vittorio Emanuele II, per concludersi in piazza Navona.
Cliccando sulle immagini che seguono è possibile visualizzare il cartoncino di presentazione dell’evento.
Info turistico-culturali
1) La piazza di San Marco prende il nome dall’evangelista, simboleggiato dalla figura del leone, emblema della città di Venezia. L’omonima chiesa fu fatta costruire nel 336 proprio da un papa chiamato Marco e poi completamente rinnovata nel 1465-1470 da papa Paolo II, veneziano di nascita e perciò devoto al santo evangelista.
2) Corso Vittorio Emanuele II (che nel primo tratto si chiama Via del Plebiscito) e Corso Rinascimento sono due delle strade moderne del centro di Roma, frutto di sventramenti effettuati per rendere funzionale al traffico veicolare uno dei più grandi centri storici del mondo. Il primo dei 2 risale agli anni ’70 del 19° secolo, appena Roma divenne capitale d’Italia. L’altra via, Corso Rinascimento, fu invece realizzata in periodo fascista, nel 1936.
3) La forma oblunga di Piazza Navona origina dallo stadio romano dal quale essa ha ereditato il perimetro; stadio nel quale si svolgevano i giochi, agones, da cui il nome originario della piazza “in Agone”, poi deformato in “Navone” e quindi “Navona”. Alcuni testi riportano la notizia, erronea, che il nome derivi dalle battaglie navali che si svolgevano in questo luogo, periodicamente allagato allo scopo.
Risorse in rete
In questa pagina è possibile leggere una poesia di Thich Nhat Hanh sulla meditazione camminata.
In quest’altra pagina c’è una panoramica del programma della visita in Italia del maestro zen, che quest’anno compie 84 anni.
[Ringraziamenti per i link esterni: a YouTube per ospitare il video; a Sounds True, per il video di origine, a ZenQuiEOra, per la poesia, a Essere Pace per il programma e i cartoncini dell’evento.]
[La traduzione del video è di Giovanna Agostini]
Per approfondire:
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