
Con “attenzione rilassata”, Ajahn Sumedho intende un atteggiamento di presenza senza sforzo, col quale lasciamo andare concetti, idee, punti di vista, senza che si sia nulla che dobbiamo ottenere o di cui dobbiamo liberarci.
Parlare di “attenzione rilassata” sembra un ossimoro, non è vero? Si potrebbe pensare che l’attenzione ci metta in uno stato di non rilassamento; e rilassamento spesso significa non prestare attenzione. In questo contesto, però, le due parole “attenzione rilassata” indicano un atteggiamento di presenza senza sforzo, senza avere il proposito di diventare attenti o di costringersi a meditare, o di mettersi nell’abituale atteggiamento di sforzo. Per la maggior parte di noi, quando pensiamo di prestare attenzione, di solito è con un senso di sforzo, di costringerci a fare qualcosa come atto di volontà; mentre il tipo di attenzione di cui parlo non ha nulla a che fare con la volontà di prestare attenzione; è uno stato naturale di facilità, di presenza, più simile all’ascolto ma non al controllo.
Il concetto di “lasciar andare” è un altro concetto che potrebbe aiutarci a comprendere questo senso di abbandono, piuttosto che di aggrapparsi a qualcosa. Ci permettiamo di essere presenti senza farci prendere dall’idea che dobbiamo ottenere qualcosa da questo, che dobbiamo controllare tutto o liberarci dei pensieri negativi. Tutti questi atteggiamenti fanno parte del nostro condizionamento culturale.
Abbiamo la tendenza a voler controllare, giudicare, discriminare, cercare di ottenere qualcosa che non abbiamo ancora – uno stato idealizzato, qualcosa chiamato “illuminazione” che immaginiamo di non avere in questo momento – o cercare di liberarci dei pensieri negativi, dell’avidità, dell’odio e dell’illusione per diventare questo essere illuminato in futuro. Ma con l’atteggiamento di attenzione rilassata, lasciamo andare tutto questo – tutti i nostri concetti, idee, punti di vista su noi stessi, sul buddhismo, sulla meditazione, sull’illuminazione, su tutto – e non c’è nulla che dobbiamo ottenere o di cui dobbiamo liberarci.
Da: Ajahn Sumedho, “Don’t Take Your Life Personally“, Buddhist Publishing Group, 2012.
Testo base: Le quattro porte del rilassamento
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