
Nello yoga, il rilassamento è talmente importante che viene praticato a ogni sessione: qualsiasi sia la sequenza di āsana (posizioni) eseguita, si finisce sempre con “shavasana” (posizione del cadavere).
Shavasana
Shavasana viene eseguita in posizione supina, con gli arti rilasciati ai lati del corpo e in genere con l’aiuto di alcuni supporti, come un tappetino o una coperta sotto il corpo, per ammorbidire il contatto col suolo, dei cuscini sotto le ginocchia, per evitare di affaticare la zona lombare e, volendo, una benda per coprire gli occhi.
Viene eseguita un’intera scansione del corpo (come nel body scan) per individuare e rilassare qualsiasi tensione muscolare che fosse presente, anche minima. Alcuni maestri propongono invece un rilassamento complessivo del corpo, senza scansione, concentrandosi magari su alcuni punti, come la mascella, la lingua e gli occhi. La sua durata tipica è di 15-20 minuti. Tra le āsana, viene ritenuta una delle più facili, ma a torto, secondo un importante maestro come Iyengar, perché mantenere in quiete la mente è più difficile che farlo con il corpo. Lo stesso Iyengar insegna come il rilassamento abbia inizio dagli strati esterni del corpo, per poi penetrare in quelli più profondi della nostra esistenza.
I benefici di shavasana sono molteplici. Contribuisce innanzi tutto a ringiovanire il corpo e la mente, ma questo è abbastanza intuitivo, dal momento che consente di rimuovere tutte le forme di tensione che, in un modo o nell’altro, affaticano i muscoli e il sistema nervoso. Inoltre ha effetti più specifici: col ritmo della respirazione, diminuisce anche la frequenza cardiaca e, di conseguenza, la pressione del sangue. La tensione dei muscoli si abbassa, così come il metabolismo basale (MBR), cioè l’energia necessaria per le funzioni metaboliche vitali (respirazione, circolazione sanguigna, digestione, attività del sistema nervoso, ecc.), che rappresenta circa il 45-75 per cento del dispendio energetico totale nella giornata.
Da: Paolo Subioli, “Zen in the City“, Edizioni Mediterranee, 2015.
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