L’ombrello dell’io ci impedisce di vedere il cielo

Perché esistono così tante prove a sostegno del fatto che non esiste un sé separato, nell’essere umano, ma continuiamo sempre a crederci, come individui? Perché cadiamo sempre nella trappola dell’io, che fa di tutto per farci credere che esiste ed è reale, impedendoci di abbandonarci in piena libertà al flusso vitale dell’esistenza? La risposta l’anticipo subito: perché l’evoluzione ci ha dotato dell’idea innata di essere separati dagli altri esseri umani e dal resto della realtà, in modo da rafforzare il nostro istinto di sopravvivenza. Tale istinto ci domina ancora oggi, inutilmente, e si estende oltre il nostro corpo, creando una barriera che ci isola dagli altri e ci procura un sacco di problemi. Ma questo io chi è? Ciascuno di noi, quando pronuncia parole come “io”, “me” o “mio”, si basa sulla convinzione, profondamente radicata, che

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Paolo Subioli

Insegno meditazione e tramite il mio blog Zen in the City propongo un’interpretazione originale delle pratiche di consapevolezza legata agli stili di vita contemporanei.

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