Questo esercizio ha come oggetto il contatto visivo. Quando forme e colori entrano in contatto con il nostro organo visivo, di cui l’occhio è l’elemento principale, si verifica il fenomeno della sensazione visiva. Non appena avviene questo contatto, automaticamente facciamo due cose:
- cerchiamo di capire di cosa si tratta, cioè di interpretare il significato di quelle forme e colori, in base alla nostra memoria ed esperienza, utilizzando mentalmente il linguaggio;
- cerchiamo di capire se quella cosa che abbiamo visto è buona o cattiva per noi, piacevole o spiacevole, favorevole o ostile.
Tralasciando per un attimo il secondo punto, anche se è molto importante, è facile capire come il nostro approccio alla sensazione visiva possa essere facilmente soggetto a errori, pregiudizi e fraintendimenti. Ci avviciniamo in modo “culturale” a qualcosa che è un semplice fenomeno ottico. Quello che vogliamo fare con questo esercizio è mettere da parte qualsiasi parola e stare solo con quel fenomeno ottico nudo, per quello che è. Va premesso che è solo un esercizio. Non è un modo “migliore” di osservare le cose. Ad esempio, è fortemente sconsigliato mentre si sta guidando un’automobile!
Ecco come fare.
- L’esercizio può essere svolto mentre si sta fermi o si sta camminando. In entrambi i casi, lo sguardo deve spostarsi di continuo da un punto all’altro.
- Non appena lo sguardo si ferma su qualcosa, ad esempio un oggetto, o un dettaglio nello scenario urbano, dobbiamo evitare di dare un nome a quella cosa.
- Ci limitiamo invece a osservarne forme e colori in quanto tali, come se stessimo osservando un quadro astratto – ad esempio di Mondrian, Rotko o Pollock – le cui forme non hanno alcun significato particolare. Questo è il contatto diretto.
- Possiamo andare avanti così per tutto il tempo che ci pare. Noteremo probabilmente che in questo modo è più facile stare senza pensare. Inoltre un’attività del genere di solito è molto piacevole.