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Vi è mai capitato di osservare un giovane gatto quando si trova all’aria aperta? È continuamente alla ricerca di piccoli animali da catturare o di elementi con cui giocare. Si mette a inseguire un insetto, poi vede una lucertola e va appresso a quella. Passa un uccello e si dimentica della lucertola. Non ha un obiettivo preciso e così vaga da un’attività all’altra, continuamente catturato da ciò che transita nel proprio campo percettivo.
Qualcosa di simile avviene nel corso della nostra giornata lavorativa. Arriviamo in ufficio con in mente delle cose importanti da fare e poi nel corso della giornata va a finire che facciamo più tardi. L’email ha un ruolo primario in questo spostamento di priorità. Il suo potere seducente nasce dal fatto che ci focalizza su attività minori e pare che portare a termine piccole attività che si riescono ad approcciare velocemente rilasci nel cervello dosi di dopamina, un ormone che provoca piacere.
Ma l’obiettivo di questo esercizio non è tanto essere più efficienti, quanto osservare cosa succede alle nostre priorità nel corso della giornata. Se e quanto sono impermanenti.
- Come prima cosa, focalizzati su quali sono le tue priorità della giornata, scrivendole o meno.
- Subito prima della pausa pranzo, prova a elencare ciò che hai fatto durante la mattinata e confrontalo con la lista delle priorità.
- A fine giornata fai lo stesso. Potrai constatare se quella lista iniziale ha subito o no delle trasformazioni nel corso della giornata.
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