meditazione dello spogliarsi e del rivestirsi

Un esercizio bellissimo da fare a casa, la mattina o la sera quando ci cambiamo, è quello di porre piena consapevolezza nell’atto di spogliarci e poi rivestirci con abiti diversi.

  1. Prima di iniziare a spogliarti, lascia passare qualche respiro senza fare niente, per prendere contatto con le tue attuali sensazioni.
  2. Togliti un indumento, ad esempio la camicia. Fallo con gratitudine. Quella camicia ti ha protetto dal freddo o dal sole, durante il giorno, e ti ha consentito di presentarti agli altri secondo le consuetudini del nostro tempo. “Grazie, camicia, per il servizio che mi hai reso oggi”. Stare senza camicia ti dà una sensazione diversa. Se è inverno, un po’ più freddo. Prova a stare un po’ con quel freddo e ascoltarlo. È una sensazione come un’altra. Una delle tante possibili.
  3. Potresti andare avanti con gli altri indumenti, oppure subito coprirti con la casacca del pigiama. Ecco, ora la sensazione è ancora diversa. Più piacevole. Accoglila comunque come la precedente: è semplicemente qualcosa che c’è qui e ora.
  4. Passa all’indumento successivo. Ogni capo di vestiario è legato a sensazioni peculiari, connesse alla parte del corpo che ha servito durante la giornata. Ricordati per ciascun indumento di esprimere gratitudine per il servizio specifico che ti ha reso. Osserva con attenzione quali sensazioni particolari esso porta nel momento in cui c’è e quando invece è assente.

Questa meditazione è molto semplice, ma contiene tutti gli elementi della più profonda pratica di consapevolezza, perché aiuta a sviluppare il non attaccamento e non avversione nei confronti della realtà, oltre che rafforzare la capacità di concentrazione. Inoltre è un modo molto naturale di tornare alla consapevolezza del corpo.

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Temi di questo esercizio: equanimità | gratitudine | sensazioni | unità di corpo e mente |
Autore: Paolo Subioli |
Immagine di copertina: Linda Christensen, Dressing