Radicamento e flessibilità: meditazione guidata
Il radicamento è ciò di cui abbiamo più bisogno in questo tempo di incertezza e volatilità. Qualche sicurezza in più farebbe piacere a tutti. Inoltre bisogno di ritrovare le nostre radici non solo culturali, ma anche in relazione alla madre Terra. Quest’ultima ci dà tutto il sostentamento di cui abbiamo bisogno, è sempre pronta ad accogliere con equanimità tutto ciò che le riversiamo sopra e dentro, ma la sentiamo sempre più lontana, nelle nostre vite che si svolgono da uno spazio chiuso all’altro, completamente estranei, se non ostili, agli elementi naturali e alle altre specie.
Ma anche con il radicamento non bisogna esagerare. Proprio l’incertezza del molto globalizzato porta sempre più persone a rifugiarsi nel proprio particolare di famiglia, cultura, territorio, etnia. A non volersi allontanare troppo dalle certezze a propria disposizione, che siano la ristretta cerchia famigliare, il gruppo degli amici storici, il posto fisso di lavoro, lo stato di salute del proprio corpo, le proprie idee e convinzioni, eccetera. Ma tutto ciò è molto più instabile di quanto vorremmo e le condizioni possono cambiare: una persona cara se ne va o ci tradisce, perdiamo il lavoro, il corpo si ammala, le idee vengono messe in discussione. Allora il castello di certezze che ci siamo costruiti a nostra misura può crollare e con esso la nostra stabilità.
Una giusta misura di radicamento e flessibilità è ciò di cui abbiamo bisogno veramente, per muoverci leggeri e quieti in questo mondo turbolento. Saper ritrovare ciò che ci dà stabilità e ricercare al contempo ciò che ci eleva in una dimensione più “alta” è la pratica che ci consente di trovare quella giusta misura.
In questa ricerca mente e corpo sono coinvolti in egual misura. Il corpo è anzi il maestro di riferimento, con la sua capacità di radicarsi a terra e di elevarsi verso il cielo, come i praticanti di Yoga sanno bene. E nella meditazione possiamo sperimentare la piena unità di mente e corpo nel momento presente.
La meditazione guidata su radicamento e flessibilità che vi propongo è molto utile in tal senso. Ne è autrice Diana Petech, un’insegnante di Dharma della tradizione del maestro zen Thich Nhat Hanh. Diana è anche traduttrice di importanti libri del maestro e figura di spicco in tale movimento.
“Meditazione significa sperimentazione“, dice Diana, “significa scoprire che cosa mette più in unità e in pace il nostro corpo e la nostra mente”. Questa frase racchiude bene lo spirito che anima il movimento zen di Thich Nhat Hanh: fare tesoro degli insegnamenti di tutti i maestri che ci hanno preceduto, ma non smettendo mai di applicare alla pratica le nostre capacità creative.
La sperimentazione che Diana ci propone è un caso concreto di applicazione di tale approccio, e gli effetti possiamo provarli direttamente. “In questo momento di pace onoriamo la nostra funzione di ponte tra la terra e il cielo: un ponte sgombro libero, aperto al passaggio”. Il radicamento non è dunque necessariamente chiusura: può portarci all’apertura, proprio come un albero partendo dalle radici si protende verso il cielo.
L’audio è stato registrato nel corso dell’incontro di meditazione online del 1° dicembre 2016.
Ascolta la meditazione guidata:
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